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ECCO IL NOSTRO DOCUMENTO CONSEGNATO IN COMMISSIONE 6
Iacopo Melio

AllAssemblea Regionale Siciliana – Commissione 6^
Servizi Sociali e sanitari

E, per conoscenza: Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente dellAssemblea Regionale Siciliana
AllAssemblea Regionale Siciliana Commissione 2^
Bilancio e programmazione

A tutti i deputati dellAssemblea Regionale Siciliana

A tutti gli organi di informazione

Siamo Alessio e Gianluca Pellegrino, due persone disabili nelle condizioni che vedete, e siamo stati invitati dalla Garante Regionale, che ringraziamo, a presenziare a questa audizione davanti a questa VI^ commissione la cui presidenza non ha provveduto ad invitare, sorprendentemente, alcun rappresentante dellAssessorato al Bilancio della Regione Siciliana.
Le note vicende che ci hanno coinvolto in questi giorni non sono state per noi, come potrebbe sembrare, una passeggiata mediatica, ma un ulteriore traversata di sofferenze ed umiliazioni, caratterizzata da estemporanee, illogiche ed offensive ipotesi di risoluzione dei nostri problemi. Ci riferiamo, solo a titolo esemplificativo, al contenuto della delibera di giunta regionale n. 71 del 23 febbraio scorso, laddove si è dichiarata in un atto ufficiale lintenzione di riconvertire alcune categorie di precari alla nostra assistenza domiciliare (nella delibera si specifica “disabili gravissimi) e si prevede addirittura unintegrazione salariale di 200 euro mensili per compensare tale incombenza.
Non parliamo, poi, del balletto di cifre pubblicizzate, con un crescendo rossiniano che, partito da 1.200.000 Euro la mattina del 21 febbraio, è passato ai 36 milioni appiccicati nella leggina regionale di proroga dellesercizio provvisorio, fino ai 49 milioni dei giorni successivi, ai 569 di questultimo weekend e via annunciando.
Siamo handicappati, ma non cretini, e soprattutto conserviamo dignità e lucidità. Ultimamente abbiamo rifiutato (perché lottiamo per tutti) interventi ad personam” e/o anche “a nostra insaputa”, il più clamoroso dei quali è stata liniziativa allegorica dinvio di 3 operatori della croce rossa italiana, più imbarazzati di noi mentre gli facevamo constatare che non eravamo civili ubicati in un teatro di guerra, ma abitiamo in un pacifico condominio del quartiere Bonagia. Abbiamo assistito sbigottiti al tentativo di fabbricazione dellennesimo tavolo tecnico (decreto dellinnominabile ex assessore alla famiglia n.28 del primo febbraio scorso, in cui si prevede listituzione di una tempesta di cervelli per capire come applicare la legislazione vigente in tema di disabilità) e allaltra trovata, questa ancora più fresca, della famosa cabina di regia, naufragata nei fatti perché mal posta e inutile allo scopo, giustamente defunta ancor prima di nascere, anche perché in precedenza si era già fatta autonoma regia altrove.
Abbiamo rifiutato, con discreta gentilezza ma pari fermezza, di concedere il nostro preventivo consenso a iniziative, offerte e proposte pervenute, fino a qualche giorno fa, da questo o quel gruppo politico rappresentato in questa assemblea, perché vogliamo evitare di prestare i nostri già offesi fianchi a strumentalizzazioni di qualsivoglia natura.
Abbiamo sopportato con amarezza gli avventati ed oltraggiosi commenti di alcuni organi di informazione (per la verità pochi e ben identificabili, per fortuna sovrastati da altra informazione seria e attenta, in particolare TGR Sicilia) che hanno offeso la nostra intelligenza e la nostra dignità bollando la nostra battaglia (supportata da Pier Francesco Di Liberto e dalle Iene, che mai finiremo di ringraziare) come uno sguaiato attacco violento alle istituzioni”, come espressione di certo populismo e altre gratuite amenità provenienti da soggetti che con buona probabilità non hanno mai vissuto sulla loro pelle le violenze quotidiane a cui siamo stati sottoposti noi dall indifferenza della politica e dell ignavia amministrativa. Quella stessa ignavia che ha compromesso il trasferimento alla regione dei pochi fondi nazionali per la non autosufficienza 2016, per non aver presentato la programmazione richiesta.
E stata necessaria una formale denuncia, presentata da un appartenente al nostro gruppo di pressione, per costringere lamministrazione regionale a controllare in queste ore la distribuzione corretta dei pochissimi fondi nazionali destinati con gravissimo ritardo alla nostra assistenza domiciliare. Ci riferiamo ai numeri del lotto di disabili gravissimi estratti sulle ruote di diversi comuni capofila dei 55 distretti sociosanitari, la cui palese illogicità non richiedeva competenze di statistica per saltare allocchio del funzionario regionale, anche il più apatico e distratto”, vista la popolazione di ciascun “distretto”, ma alla Regione si sono rimpallati le responsabilità di tale clamorosa svista” fra assessorato alla famiglia e assessorato alla salute.
Adesso, però, consentiteci di dirvi che siamo un po “stanchini.
Vi proponiamo unultima occasione per dare un senso produttivo alle vostra funzione.
Non vi sembri lunare, bislacca o finanziariamente incompatibile la richiesta di adozione, che in questa sede e con questa lettera vi ufficializziamo, di un impegno di spesa di 500 milioni di euro COSTANTI E VINCOLATI NEGLI ANNI PER LEGGE, con cui dotare stabilmente listituito Fondo Regionale per le Disabilità (attualmente un sacco vuoto). Tale cifra è la risultante di uno studio comparato delle migliori pratiche di altre regioni dItalia e di realtà anche comunitarie, ed è commisurata alla popolazione residente e al soddisfacimento minimo di tutte le esigenze, da quelle delle persone come noi che necessitano di assistenza continua a quelle con diverse scale ed entità di bisogni fino a quelle, altrettanto sacrosante, sancite dallart. 38 della nostra Costituzione per il diritto allassistenza scolastica di altri nostri fratelli di sfiga, i bambini e ragazzi con disabilità varie. Ed è anche il risultato di un documento che oggi la Nostra Garante vi consegna, prodotto dalla prima assemblea del Forum del terzo settore, svoltasi a San Cataldo lo scorso 11 marzo, a cui erano presenti diverse realtà associative di famiglie disabili della Sicilia, e a cui noi fratelli Pellegrino, unitamente ad altri aderenti al nostro gruppo di pressione, e sacrificandoci nellaffontare un percorso stradale dissestato – abbiamo avuto lonore di partecipare.
Non veniteci più a parlare, per favore, di limiti di compatibilità finanziaria. Ormai è una scusa che non reggerebbe più neanche nelle difese erariali contro i nostri ricorsi giudiziari per il mancato soddisfacimento dei diritti. Tale scusa, da qualche mese, non potete più usarla neanche per scherzo. E se ancora non lo sapete, distratti come siete da altri ineludibili doveri, vi spieghiamo il perché.
Che i diritti dei disabili, consacrati nella nostra Carta Costituzionale e nella convenzione O.N.U., debbano prevalere mettendo prioritariamente in sicurezza le somme a loro necessarie, indipendentemente e con prevalenza su altri vincoli di compatibilità finanziarie, e che “spetta al legislatore predisporre gli strumenti idonei alla realizzazione ed attuazione di tali diritti, affinché la loro affermazione non si traduca in una mera previsione programmatica, ma venga riempita di contenuto concreto e reale” non lo sancisce né una delibera di giunta, né una circolare assessoriale né, per nostra fortuna, una legge regionale o nazionale. Lo ha solennemente e storicamente sancito, una volta per tutte, la sentenza della Corte costituzionale n.275/2016 a cui non potrete neanche opporre, per disattenderla, le prerogative tanto discusse dellautonomia speciale di questa regione, ma a cui avete lobbligo di attenervi, costi quel che costi (ed è il caso di dirlo).
Di questa sentenza vi alleghiamo il link, per vostra comodità istruttoria:
http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2016&numero=275
La natura fondamentale di tali diritti impone alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel «rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati». La Corte vi sta dicendo, se ancora non lo avete colto, che nella redazione del bilancio dovete prima, senza alcuna discrezionalità, allocare le risorse sufficienti per queste esigenze, e solo poi, con quello che rimane, distribuire come meglio vi aggrada i soldi, (e lì la fantasia non vi mancherà) spaziando come volete dalle società partecipate, ai contributi per lo sviluppo di aree più o meno produttive, alla formazione per formati e formatori, al mantenimento di strutture di indubbia utilità, alla salvaguardia delle prerogative di diritti acquisiti vostri e di vostri discendenti e ascendenti, fino alle incomprimibili e non rivedibili spese di funzionamento di questa stessa sacra assemblea. Dovete fare esattamente il contrario di quello che avete fatto fino ad ora.
A noi non importa come decidete di trovare questi soldi per il Fondo, sancendone per legge il vincolo di destinazione. In verità, qualche idea potremmo pure dispensarvela. Per esempio, potreste fare una maxi operazione di maquillage sulle 8000 voci di spesa, oppure potreste istituire unimposta/tassa regionale minima, di scopo, per questa che ormai è una emergenza permanente al pari delle calamità naturali, visti anche i dati demografici e le stime sull invecchiamento della popolazione e sul progressivo aumento delle malattie invalidanti; ed ancora, potete battere i pugni in sede nazionale, laddove vi frappongano stupidi vincoli o inderogabili patti di stabilità. Avete a disposizione fior di funzionari parlamentari, di consulenti strapagati e quantità planetarie di professionalità dirigenziali interne e incaricate esterne debordanti per tale scopo, in pochi giorni.
Vi diamo quindi 7 o 10 giorni, al massimo, per l approvazione di un emendamento correttivo della legge di bilancio.
E possono accadere due cose:
Che finalmente, con uno scatto di vostro orgoglio e comune volontà, le nostre richieste abbiano il riscontro che meritano, sia moralmente che per obblighi ineludibili di legge, e allora riuscirete anche con il nostro appoggio mediatico e il nostro riconoscimento pubblico a recuperare, seppure in parte, quel gravissimo danno dimmagine che lindifferenza della politica ha prodotto su questi ed altri temi in questi giorni al governo, al parlamento e a tutti i Siciliani. E un occasione unica di riscatto. Per tutti e due, Governo e Parlamento. Non lasciatevela sfuggire. E la cosa converrebbe anche a voi come cittadini di questa regione, perché ricordatevi che la disabilità non si preannuncia con una raccomandata, ma arriva prima o dopo improvvisamente nelle vite e/o nelle famiglie di tutti, non solo degli altri.
Che vi produciate, come assemblea regionale e come governo, in ennesime schermaglie e tattiche rimpallanti presagio di fallimenti in questi giorni decisivi, fra maggioranza e opposizione, fra governo accusato dallassemblea di non proporre e assemblea accusata dal governo di non disporre. E un giochetto tristemente vecchio che conosciamo bene e che vi scongiuriamo di risparmiarci. Ma allora vi farete prima di tutto voi del male. Perché noi risponderemo con una manifestazione mai vista a cui parteciperanno tante personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile che in questi giorni ci hanno contattati a tal fine. Nulla di paragonabile minimamente, per grandezza e personalità coinvolte, al pur fortissimo risalto mediatico delle azioni poste in essere nello scorso mese di febbraio. Sarà il vostro gigantesco e definitivo funerale (mediatico, sintende). E ci organizzeremo anche dopo, seppellendo (in senso figurato, ovviamente) i sindaci, gli assessori, i consiglieri e i dirigenti degli enti locali, con numerose class action, per ottenere lattuazione forzata dei nostri diritti, forti anche della sentenza della Corte Costituzionale citata, con maggiori danni per le casse regionali e degli enti locali, di cui la dirigenza politica e amministrativa responsabile risponderà anche davanti al giudice contabile.
A voi la scelta fra lo scenario 1 e lo scenario 2.
Per quanto ci riguarda, questa è la seconda ed ultima volta che varchiamo la soglia di questi palazzi. Non vi entreremo più perché ogni volta, lo confessiamo, proviamo un certo disagio nel calpestare (si fa per dire…) questi sfarzosi ambienti, espressione simbolo di una Sicilia nobile e ricchissima, che non dovrebbe aver problemi a trovare i soldi per i suoi figli più sfigati dalle avversità di una vita che continuano ad amare, insieme alle loro famiglie e ai loro caregiver, come è giusto che sia.
E meno imbarazzante aspettarvi fuori.
Palermo, 14 marzo 2017 Gianluca ed Alessio Pellegrino gruppo di pressione social #SiamoHandicappatiNoCretini
AllAssemblea Regionale Siciliana – Commissione 6^
Servizi Sociali e sanitari

E, per conoscenza: Al Presidente della Regione Siciliana
Al Presidente dellAssemblea Regionale Siciliana
AllAssemblea Regionale Siciliana Commissione 2^
Bilancio e programmazione

A tutti i deputati dellAssemblea Regionale Siciliana

A tutti gli organi di informazione

Siamo Alessio e Gianluca Pellegrino, due persone disabili nelle condizioni che vedete, e siamo stati invitati dalla Garante Regionale, che ringraziamo, a presenziare a questa audizione davanti a questa VI^ commissione la cui presidenza non ha provveduto ad invitare, sorprendentemente, alcun rappresentante dellAssessorato al Bilancio della Regione Siciliana.
Le note vicende che ci hanno coinvolto in questi giorni non sono state per noi, come potrebbe sembrare, una passeggiata mediatica, ma un ulteriore traversata di sofferenze ed umiliazioni, caratterizzata da estemporanee, illogiche ed offensive ipotesi di risoluzione dei nostri problemi. Ci riferiamo, solo a titolo esemplificativo, al contenuto della delibera di giunta regionale n. 71 del 23 febbraio scorso, laddove si è dichiarata in un atto ufficiale lintenzione di riconvertire alcune categorie di precari alla nostra assistenza domiciliare (nella delibera si specifica “disabili gravissimi) e si prevede addirittura unintegrazione salariale di 200 euro mensili per compensare tale incombenza.
Non parliamo, poi, del balletto di cifre pubblicizzate, con un crescendo rossiniano che, partito da 1.200.000 Euro la mattina del 21 febbraio, è passato ai 36 milioni appiccicati nella leggina regionale di proroga dellesercizio provvisorio, fino ai 49 milioni dei giorni successivi, ai 569 di questultimo weekend e via annunciando.
Siamo handicappati, ma non cretini, e soprattutto conserviamo dignità e lucidità. Ultimamente abbiamo rifiutato (perché lottiamo per tutti) interventi ad personam” e/o anche “a nostra insaputa”, il più clamoroso dei quali è stata liniziativa allegorica dinvio di 3 operatori della croce rossa italiana, più imbarazzati di noi mentre gli facevamo constatare che non eravamo civili ubicati in un teatro di guerra, ma abitiamo in un pacifico condominio del quartiere Bonagia. Abbiamo assistito sbigottiti al tentativo di fabbricazione dellennesimo tavolo tecnico (decreto dellinnominabile ex assessore alla famiglia n.28 del primo febbraio scorso, in cui si prevede listituzione di una tempesta di cervelli per capire come applicare la legislazione vigente in tema di disabilità) e allaltra trovata, questa ancora più fresca, della famosa cabina di regia, naufragata nei fatti perché mal posta e inutile allo scopo, giustamente defunta ancor prima di nascere, anche perché in precedenza si era già fatta autonoma regia altrove.
Abbiamo rifiutato, con discreta gentilezza ma pari fermezza, di concedere il nostro preventivo consenso a iniziative, offerte e proposte pervenute, fino a qualche giorno fa, da questo o quel gruppo politico rappresentato in questa assemblea, perché vogliamo evitare di prestare i nostri già offesi fianchi a strumentalizzazioni di qualsivoglia natura.
Abbiamo sopportato con amarezza gli avventati ed oltraggiosi commenti di alcuni organi di informazione (per la verità pochi e ben identificabili, per fortuna sovrastati da altra informazione seria e attenta, in particolare TGR Sicilia) che hanno offeso la nostra intelligenza e la nostra dignità bollando la nostra battaglia (supportata da Pier Francesco Di Liberto e dalle Iene, che mai finiremo di ringraziare) come uno sguaiato attacco violento alle istituzioni”, come espressione di certo populismo e altre gratuite amenità provenienti da soggetti che con buona probabilità non hanno mai vissuto sulla loro pelle le violenze quotidiane a cui siamo stati sottoposti noi dall indifferenza della politica e dell ignavia amministrativa. Quella stessa ignavia che ha compromesso il trasferimento alla regione dei pochi fondi nazionali per la non autosufficienza 2016, per non aver presentato la programmazione richiesta.
E stata necessaria una formale denuncia, presentata da un appartenente al nostro gruppo di pressione, per costringere lamministrazione regionale a controllare in queste ore la distribuzione corretta dei pochissimi fondi nazionali destinati con gravissimo ritardo alla nostra assistenza domiciliare. Ci riferiamo ai numeri del lotto di disabili gravissimi estratti sulle ruote di diversi comuni capofila dei 55 distretti sociosanitari, la cui palese illogicità non richiedeva competenze di statistica per saltare allocchio del funzionario regionale, anche il più apatico e distratto”, vista la popolazione di ciascun “distretto”, ma alla Regione si sono rimpallati le responsabilità di tale clamorosa svista” fra assessorato alla famiglia e assessorato alla salute.
Adesso, però, consentiteci di dirvi che siamo un po “stanchini.
Vi proponiamo unultima occasione per dare un senso produttivo alle vostra funzione.
Non vi sembri lunare, bislacca o finanziariamente incompatibile la richiesta di adozione, che in questa sede e con questa lettera vi ufficializziamo, di un impegno di spesa di 500 milioni di euro COSTANTI E VINCOLATI NEGLI ANNI PER LEGGE, con cui dotare stabilmente listituito Fondo Regionale per le Disabilità (attualmente un sacco vuoto). Tale cifra è la risultante di uno studio comparato delle migliori pratiche di altre regioni dItalia e di realtà anche comunitarie, ed è commisurata alla popolazione residente e al soddisfacimento minimo di tutte le esigenze, da quelle delle persone come noi che necessitano di assistenza continua a quelle con diverse scale ed entità di bisogni fino a quelle, altrettanto sacrosante, sancite dallart. 38 della nostra Costituzione per il diritto allassistenza scolastica di altri nostri fratelli di sfiga, i bambini e ragazzi con disabilità varie. Ed è anche il risultato di un documento che oggi la Nostra Garante vi consegna, prodotto dalla prima assemblea del Forum del terzo settore, svoltasi a San Cataldo lo scorso 11 marzo, a cui erano presenti diverse realtà associative di famiglie disabili della Sicilia, e a cui noi fratelli Pellegrino, unitamente ad altri aderenti al nostro gruppo di pressione, e sacrificandoci nellaffontare un percorso stradale dissestato – abbiamo avuto lonore di partecipare.
Non veniteci più a parlare, per favore, di limiti di compatibilità finanziaria. Ormai è una scusa che non reggerebbe più neanche nelle difese erariali contro i nostri ricorsi giudiziari per il mancato soddisfacimento dei diritti. Tale scusa, da qualche mese, non potete più usarla neanche per scherzo. E se ancora non lo sapete, distratti come siete da altri ineludibili doveri, vi spieghiamo il perché.
Che i diritti dei disabili, consacrati nella nostra Carta Costituzionale e nella convenzione O.N.U., debbano prevalere mettendo prioritariamente in sicurezza le somme a loro necessarie, indipendentemente e con prevalenza su altri vincoli di compatibilità finanziarie, e che “spetta al legislatore predisporre gli strumenti idonei alla realizzazione ed attuazione di tali diritti, affinché la loro affermazione non si traduca in una mera previsione programmatica, ma venga riempita di contenuto concreto e reale” non lo sancisce né una delibera di giunta, né una circolare assessoriale né, per nostra fortuna, una legge regionale o nazionale. Lo ha solennemente e storicamente sancito, una volta per tutte, la sentenza della Corte costituzionale n.275/2016 a cui non potrete neanche opporre, per disattenderla, le prerogative tanto discusse dellautonomia speciale di questa regione, ma a cui avete lobbligo di attenervi, costi quel che costi (ed è il caso di dirlo).
Di questa sentenza vi alleghiamo il link, per vostra comodità istruttoria:
http://www.cortecostituzionale.it/actionSchedaPronuncia.do?anno=2016&numero=275
La natura fondamentale di tali diritti impone alla discrezionalità del legislatore un limite invalicabile nel «rispetto di un nucleo indefettibile di garanzie per gli interessati». La Corte vi sta dicendo, se ancora non lo avete colto, che nella redazione del bilancio dovete prima, senza alcuna discrezionalità, allocare le risorse sufficienti per queste esigenze, e solo poi, con quello che rimane, distribuire come meglio vi aggrada i soldi, (e lì la fantasia non vi mancherà) spaziando come volete dalle società partecipate, ai contributi per lo sviluppo di aree più o meno produttive, alla formazione per formati e formatori, al mantenimento di strutture di indubbia utilità, alla salvaguardia delle prerogative di diritti acquisiti vostri e di vostri discendenti e ascendenti, fino alle incomprimibili e non rivedibili spese di funzionamento di questa stessa sacra assemblea. Dovete fare esattamente il contrario di quello che avete fatto fino ad ora.
A noi non importa come decidete di trovare questi soldi per il Fondo, sancendone per legge il vincolo di destinazione. In verità, qualche idea potremmo pure dispensarvela. Per esempio, potreste fare una maxi operazione di maquillage sulle 8000 voci di spesa, oppure potreste istituire unimposta/tassa regionale minima, di scopo, per questa che ormai è una emergenza permanente al pari delle calamità naturali, visti anche i dati demografici e le stime sull invecchiamento della popolazione e sul progressivo aumento delle malattie invalidanti; ed ancora, potete battere i pugni in sede nazionale, laddove vi frappongano stupidi vincoli o inderogabili patti di stabilità. Avete a disposizione fior di funzionari parlamentari, di consulenti strapagati e quantità planetarie di professionalità dirigenziali interne e incaricate esterne debordanti per tale scopo, in pochi giorni.
Vi diamo quindi 7 o 10 giorni, al massimo, per l approvazione di un emendamento correttivo della legge di bilancio.
E possono accadere due cose:
Che finalmente, con uno scatto di vostro orgoglio e comune volontà, le nostre richieste abbiano il riscontro che meritano, sia moralmente che per obblighi ineludibili di legge, e allora riuscirete anche con il nostro appoggio mediatico e il nostro riconoscimento pubblico a recuperare, seppure in parte, quel gravissimo danno dimmagine che lindifferenza della politica ha prodotto su questi ed altri temi in questi giorni al governo, al parlamento e a tutti i Siciliani. E un occasione unica di riscatto. Per tutti e due, Governo e Parlamento. Non lasciatevela sfuggire. E la cosa converrebbe anche a voi come cittadini di questa regione, perché ricordatevi che la disabilità non si preannuncia con una raccomandata, ma arriva prima o dopo improvvisamente nelle vite e/o nelle famiglie di tutti, non solo degli altri.
Che vi produciate, come assemblea regionale e come governo, in ennesime schermaglie e tattiche rimpallanti presagio di fallimenti in questi giorni decisivi, fra maggioranza e opposizione, fra governo accusato dallassemblea di non proporre e assemblea accusata dal governo di non disporre. E un giochetto tristemente vecchio che conosciamo bene e che vi scongiuriamo di risparmiarci. Ma allora vi farete prima di tutto voi del male. Perché noi risponderemo con una manifestazione mai vista a cui parteciperanno tante personalità del mondo della cultura, dello spettacolo e della società civile che in questi giorni ci hanno contattati a tal fine. Nulla di paragonabile minimamente, per grandezza e personalità coinvolte, al pur fortissimo risalto mediatico delle azioni poste in essere nello scorso mese di febbraio. Sarà il vostro gigantesco e definitivo funerale (mediatico, sintende). E ci organizzeremo anche dopo, seppellendo (in senso figurato, ovviamente) i sindaci, gli assessori, i consiglieri e i dirigenti degli enti locali, con numerose class action, per ottenere lattuazione forzata dei nostri diritti, forti anche della sentenza della Corte Costituzionale citata, con maggiori danni per le casse regionali e degli enti locali, di cui la dirigenza politica e amministrativa responsabile risponderà anche davanti al giudice contabile.
A voi la scelta fra lo scenario 1 e lo scenario 2.
Per quanto ci riguarda, questa è la seconda ed ultima volta che varchiamo la soglia di questi palazzi. Non vi entreremo più perché ogni volta, lo confessiamo, proviamo un certo disagio nel calpestare (si fa per dire…) questi sfarzosi ambienti, espressione simbolo di una Sicilia nobile e ricchissima, che non dovrebbe aver problemi a trovare i soldi per i suoi figli più sfigati dalle avversità di una vita che continuano ad amare, insieme alle loro famiglie e ai loro caregiver, come è giusto che sia.
E meno imbarazzante aspettarvi fuori.
Palermo, 14 marzo 2017 Gianluca ed Alessio Pellegrino gruppo di pressione social #SiamoHandicappatiNoCretini

Corte Costituzionale

Il sito ufficiale della Corte costituzionale italiana. Contiene informazioni sul funzionamento e sulla composizione della Corte, sulla sua attivit
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2017-03-14T17:44:53+00:00