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UN DIPARTIMENTO CON DUE ASSESSORI – ECCO LA VERITA’ SUI FAMOSI 5 MILIONI DI EURO SCIPPATI AI PROGETTI INDIVIDUALI EX ART. 14 LEGGE 328/2000. (impegno… disimpegno… anzi: SDEGNO).

Come vi ricorderete, lo scorso mese abbiamo formulato una richiesta di accesso agli atti dell’Assessorato Regionale alla Famiglia per capire come mai 5 milioni di euro, stanziati a maggio dal Parlamento Siciliano (con relative dichiarazioni trionfalistiche di tutti i gruppi politici, presidente Miccichè in testa) non solo non erano stati spesi, ma stavano per essere sottratti in tutto o in parte, come nel gioco delle tre carte ( e come poi di fatto è accaduto) per altre esigenze del Governo regionale (stipendi etc…).
Alla richiesta di accesso formale, sostanzialmente, non è stato dato riscontro con una risposta INCREDIBILE E PARADOSSALE. Avremmo infatti richiesto troppi documenti e quindi la macchina amministrativa si sarebbe ingolfata (a causa nostra! Incredibile, alla faccia della trasparenza). Siamo comunque riusciti ad ottenere qualche documento, ricostruendo pertanto i fatti, attraverso una richiesta informale, presentandoci personalmente all’Ufficio di Gabinetto dell’Assessorato.

Quando a dicembre avevamo protestato per questo “scippo” ci era stato risposto dalla Regione (in particolare dalla Presidente della Commissione competente dell’Assemblea Regionale) che le somme “impegnate” fino a quel momento (a novembre) ammontavano a 2 milioni e 400 mila euro. E che quindi il resto sarebbe stato comunque perso. Ovviamente non era vero, ma la Presidente Margherita La Rocca Ruvolo era in buona fede. Si era fidata della risposta del Dipartimento della Famiglia, che aveva messo a disposizione della Presidenza della Regione oltre 2 milioni e mezzo di euro sulla base di una farsesca, tardiva e clamorosamente inaffidabile “deduzione”(non una seria istruttoria) sicuramente lesiva dei nostri diritti, oltre che del principio costituzionale di buon andamento della Pubblica Amministrazione.

COSA E’ ACCADUTO IN REALTA’?

Che già A MAGGIO l’ufficio di gabinetto dell’Assessore Ippolito aveva chiesto al dirigente generale competente Giglione di porre in essere tutte le attività per attuarla, la norma, e che lo ha sollecitato almeno 3 VOLTE, da maggio a novembre, SENZA OTTENERE RISCONTRI significativi.
A Novembre il dirigente dell’assessorato ha scritto al Presidente della Regione dicendogli che così, a occhio e croce, poteva fare affidamento su gran parte di quei 5 milioni di euro perché i Comuni, a cui aveva fatto giusto due righe nello stesso NOVEMBRE (lui stesso lo ha definito, questo dispaccetto che ha scritto ai Comuni “call”) per sapere “se erano stati attivati dei progetti” (e come li potevano attivare se lui a sua volta non li avvisava di attivarsi a maggio e gli faceva pervenire gli importi a stretto giro ???) avevano risposto in pochi e quindi lo stanziamento appariva “sovrabbondante” (incredibile, ma vero).
A dicembre, esattamente il 20 dicembre, con una comica ripartizione, ha deciso di assegnare SENZA ALCUN CRITERIO LOGICO E CONTABILE (ma chissà quando arriveranno questi pochi spiccioli) 96 mila euro a testa ad alcuni dei 390 comuni siciliani. Intatti ha deciso di dividere due milioni e 400 mila euro a 26 comuni, quelli che avevano risposto, altrettanto frettolosamente. Degli altri comuni, fra cui 7 capoluoghi di provincia, non si è chiesto come mai non avessero risposto, e non ha sollecitato.
Ha diviso così, ad muzzum, o meglio, giustificando questo incredibile decreto di riparto sulla base di sporadiche risposte pervenute, ma senza alcuna logica di proporzionalità.
Anzi facendo pure capire, in premessa al Decreto di Natale, che non mancava per lui ma per l’Assessore che aveva dato le direttive ai Comuni solo il 28 Novembre. Dimenticando però che l’attuazione dei piani ex art. 14 i Comuni devono farla indipendentemente da direttive regionali relative alla predisposizione dei piani individuali. (CGA decisione n. 482/2017). Solo per fare qualche esempio: SAPETE QUANTO HA ASSEGNATO AL COMUNE DI PALERMO, che conta quasi 700 mila abitanti ? 96.000 euro. E AL COMUNE DI ACI BONACCORSO, che di abitanti ne ha poco più di 3000? 96 mila euro. E al Comune di Catania? Nulla, poiché al frettolosissimo “call” NOVEMBRINO magari Catania, (come Messina e tutti gli altri capoluoghi di provincia, ad eccezione di Palermo e Ragusa) non ha fatto in tempo a rispondere, come la stragrande maggioranza dei Comuni. Però ha inviato 96 mila euro a Pantelleria, stesso importo di Palermo.

Così siamo stai trattati. Con questa “istruttoria”. Chiamarla istruttoria è un ‘offesa al buon senso amministrativo. Così maldestramente sono stati distribuiti i poco più di 2 milioni “superstiti” dei 5 milioni originari. Il mancato “impegno contabile” degli importi, come si vede, era una favoletta. Anche perché, come i fatti dimostrano, tutti i 5 milioni potevano essere impegnati, come noi sostenevamo, entro il 31 dicembre. Di fatto i residui dello “scippo” sono stati impegnati con un decreto del dirigente solo il 20 dicembre, dopo che i primi 2milioni e seicentomila euro erano stati scippati 4 giorni prima, con la legge di assestamento di bilancio.

Diciamo che se il dirigente si fosse “impegnato lui”, a maggio, a scrivere ai comuni una lettera seria, invitandoli subito tutti ad attivare le procedure e distribuendo poi a stretto giro i 5 milioni di euro in proporzione alla popolazione residente, tutti i 5 milioni a quest’ora sarebbero stati impegnati in progetti.

Oppure direttamente SE LA LOGICA DEL RIPARTO TRA I COMUNI ERA QUESTA (AD MUZZUM) ALLORA SI POTEVANO RIPARTIRE A MAGGIO SENZA LETTERE, FARLOCCHE COMUNICAZIONI (Chiamate call perchè fa figo) I 5 MILIONI SECONDO UN PARAMETRO STATISTICO (in proporzione alla popolazione residente- la statistica non mente).
E Palermo avrebbe avuto un milione e mezzo di euro di euro. E Catania un milione.

Ma non potevamo aspettarci nulla di serio e concreto da un ufficio dirigenziale che risponde a una nostra richiesta di accesso agli atti dicendo che ha difficoltà ad individuare i documenti richiesti perché siamo troppo invasivi e che cincischia, indietreggia e caracolla tempo mettendo pure in dubbio il nostro diritto sacrosanto ad averli recapitati nella casella di posta elettronica indicata da uno dei nostri fondatori.

Ciò che ci lascia l’amaro in bocca, dopo tutta questa storia, è il fatto che dobbiamo essere noi a scoprire l’ignavia amministrativa, unita alla manifesta irragionevolezza della fallimentare “non gestione” perpetrata del dipartimento famiglia. Questo Ufficio, più volte sollecitato allo scopo dall’Assessore Ippolito, avrebbe dovuto provvedere al tempestivo impiego di fondi che i deputati regionali, la Presidente della Commissione Salute e Affari Sociali e il Presidente Musumeci pensavano di aver destinato a noi. Questo accertamento di responsabilità doveva essere un preciso dovere ispettivo dell’Assemblea Regionale, di ogni suo deputato e in particolare della Commissione salute e affari sociali, pagati da noi anche per questo. E gli avevamo chiesto di farlo. E non lo hanno ancora fatto.
E lo stesso Presidente della Regione è troppo distratto, in questo periodo, perché deve “rimpastare” la giunta. Sembra pure che si appresti a rimpastare l’Assessorato Famiglia, per le solite ragioni di “alchimie di equilibri politici”, e non certo per maggiore o minore impegno dell’attuale Assessore rispetto ad altri della giunta. Non entriamo nelle BEGHE POLITICHE DI GOVERNO, ma una cosa ci sentiamo di dirla: alla dottoressa Ippolito, cui non abbiamo mai risparmiato critiche, tutto possiamo rimproverare, ma non che non si sia impegnata e non abbia lavorato.

Mentre invece si rimane indifferenti al fatto che il vertice burocratico, per dirne solo una, ha deciso, a ridosso del Natale, di assegnare in fretta e furia 96 mila euro al Comune di Palermo e 96 mila euro al Comune di Aci Bonaccorso, nel disinteresse generale, anche di quella stampa che dovrebbe denunciare per prima questa assurdità e anche dell’A.N.C.I. regionale, l’associazione che raggruppa i comuni siciliani, presieduta dal Sindaco di Palermo Orlando. E un mese prima lo stesso Dipartimento ha scritto nero su bianco al Presidente della Regione che, visto che i Comuni non rispondono a un ineffabile “call” novembrino, lo stanziamento di 5 milioni di euro per i progetti individuali appariva “sovrabbondante”. Se non ci fosse da piangere ci sarebbe da ridere.

CHIEDIAMO pertanto al presidente Musumeci che, se di rimpasto vuole parlare, inizi destinando a incarichi meno delicati il dirigente generale del Dipartimento Famiglia GIGLIONE che ha agito da politico decidendo, di fatto, se e come bloccare, non stanziare o stanziare così maldestramente e così clamorosamente in ritardo gli importo DA LUI decisi, senza dialogo con l’Assessore di ruolo. CI sembra che ce ne sia uno di troppo.

#SiamoHandicappatiNoCretini

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2019-01-20T12:20:39+00:00