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Sembra una buona notizia. Vedremo nei contenuti.
#SiamoHandicappatiNoCretini
Il Consiglio dei Ministri ha approvato lunedì sera il provvedimento che aggiorna il decreto legislativo n. 66 del 2017 sull’inclusione scolastica degli alunni con disabilità. E’ un importante passo in avanti per migliorare l’inclusione degli alunni con disabilità, grazie anche al coinvolgimento attivo di tutte le istituzioni deputate a collaborare tra di loro per garantire l’effettivo inserimento di tutte le persone con disabilità nella scuola.
Si realizza un cambio di passo nella scuola, si afferma un principio di civiltà.
Migliorando l’inclusione scolastica, ANCHE CON IL PIENO COINVOLGIMENTO DELLE FAMIGLIE CHE E’ UN FATTORE DETERMINANTE, così si assicura una crescita degli alunni con disabilità AL PARI degli altri in applicazione della Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità ratificata dall’Italia con Legge 18/2009.
D’ora in poi tutti, nella scuola, saranno coinvolti nei processi di inclusione volti a rimuovere le barriere che ostacolano la piena partecipazione dell’alunno, come già comunicato dal nostro Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Accessibilità e fruibilità sono da migliorare molto, adottando tutti quegli accomodamenti ragionevoli per assicurare l’autonomia e conseguentemente l’integrazione scolastica e sociale.
La scuola ha il compito di preparare gli uomini e le donne di domani e l’alunno con disabilità non deve sentirsi penalizzato ma, anzi, valorizzato.
Un’attenzione particolare verrà data all’abbattimento delle barriere architettoniche e senso-percettive per consentire una maggiore autonomia agli studenti con disabilità sensoriale.
La disabilità non riguarda la singola persona, ma coinvolge il contesto familiare, ambientale e sociale in cui questa persona vive e studia.
Sempre più spesso la scuola si trova impreparata a gestire le disabilità neuro-comportamentali, a questi alunni ed a questi genitori si renderà più semplice la procedura per la certificazione “diagnostico funzionale” contestuale alla istanza di invalidità in modo da poter sostenere da subito l’alunno, affiancandolo ad una persona QUALIFICATA per aiutarlo nel suo percorso di studi.
Cosi facendo si sosterrà poi anche la classe e la scuola stessa.
Per questo, ripeto sempre che dove vive bene una persona con disabilità, viviamo meglio tutti.
Si prospetta un cambio di paradigma che è soprattutto culturale, perché con la nuova cultura dell’inclusione faremo fare un balzo in avanti alla scuola italiana.
Il numero delle ore di sostegno verranno quantificate da chi conosce l’alunno: docenti, genitori, ecc,.
Ci sarà l’introduzione dell’approccio bio-psico-sociale secondo il modello di valutazione ICF.
Questi alcuni dei punti principali del decreto correttivo. Si arriverà a progettare, per ogni alunno, un piano di sostegno personalizzato con una partecipazione più ampia di tutto il personale scolastico secondo il modello della corresponsabilità educativa.
Sarà poi necessario completare il tutto garantendo l’effettiva CONTINUITA’ didattica ai nostri alunni, basti pensare come ogni anno circa 60.000 alunni con disabilità sono costretti a cambiare insegnante di sostegno, con l’aggravante dell’assegnazioni provvisorie ai non specializzati. Noi ne siamo consapevoli e lavoreremo anche per questo.
Sarà necessario, per migliorare la qualità educativa e scolastica dei nostri bambini con disabilità, pensare ad una formazione inclusiva riguardante tutti i docenti curriculari.
Un passo alla volta verso il buon cambiamento #primalapersona
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